mercoledì 25 marzo 2015

IL FALO' DI SAN GIUSEPPE

Il falò per tradizione fa parte dei riti silvestri pagani, che attraverso il rituale di purificazione e di consacrazione, volevano celebrare l’arrivo della primavera e chiamare una buona annata per la raccolta nei campi. Su questa tradizione  si è successivamente innestata la ricorrenza religiosa di San Giuseppe, fissata dal calendario della Liturgia cristiana il 19 Marzo.In questo periodo enormi cumuli di legna vengono prodotti dalle potature dei vigneti e queste fascine vengono lasciate dai contadini nelle loro terre in attesa di essere portate nei posti dove verranno fatti i falò. Con questa legna verranno infatti creati dei grandi e pirotecnici falò accesi nelle piazze ad illuminare la notte di San Giuseppe, con un rituale che si conserva nei tempi.Questi falò fin dai tempi antichi venivano accesi in segno propiziatorio e servivano ad ingraziarsi le forze della Natura, ad indicare che l’inverno con i suoi rigori e le sue miserie cedeva il passo alla primavera, quindi l’avvento della stagione dei raccolti e della rinascita della natura. 


La tradizione non si è persa ed ancora oggi, girando qua e là per la campagna o per i centri urbani vicino alle zone agricole , si vedono i falò accesi nel segno di una tradizione che non viene meno e che diviene occasione per festeggiare e riunire le famiglie. Nei periodi che precedono la festività di San Giuseppe vi è una gara tra i rioni nell’accumulare il maggior quantitativo possibile di fascine e frasche, della potatura degli ulivi e delle viti, per accendere un grande falò che durerà anche due sere consecutive.Questi riti sono accompagnati da musiche e canti, cibi e dolci consumati all’ aperto al fuoco scoppiettante dei falò. In alcune località vengono distribuite anche a visitatori proveniente dagli altri rioni del paese cibo dolciumi e vino. Si crea una sorta di pellegrinaggio con persone che fanno in giro dei falò dei vari rioni per giudicare quale sia il più grande, il più bello, il più ospitale tra di essi.Quando le fiamme del falò sono ormai basse  e la notte tarda, aiutati dal vino e dal cibo che contribuisce a dare coraggio, molti sfidano il fuoco passando su di esso . Nell’ immaginario del rituale, che affonda le sue radici in epoche storiche lontanissime, tali salti avevano l’inconscio significato dell’uomo che sfida e domina le forze della natura.

Ferrari Cesare, Garau Paolo, Marzolla Beatrice, Pisanti Anna Rita 
IB ANTONIO BELLARDINI

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