Il giorno 18 gennaio 2017, nell' ambito del progetto “ Conversazioni a Cisterna”, l' Istituto comprensivo Leone Caetani ha organizzato un incontro di formazione dal titolo “ Il mondo in casa” con il giornalista Fabrizio Maronta, responsabile delle relazioni internazionali della rivista di geo-politica Limes.
L'intervento ha preso l'avvio dall'interpretazione di alcune espressioni verbali legate al fenomeno dell'immigrazione, come il termine emergenza, quale conseguenza delle ondate di migranti che approdano sulle coste del nostro Paese. E' inesatto oggi parlare di emergenza, in quanto il fenomeno non è limitato ad un periodo temporale limitato e concluso. Inoltre le forti instabilità economiche e politiche che caratterizzano alcune aree del mondo - si pensi all'Africa o al Medioriente - non consentono, oggi, di prevedere una risoluzione della questione in tempi brevi. La dimensione del fenomeno epocale e inarrestabile “come un treno in corsa che non abbiamo saputo fermare”, deve indurci a riflettere e a discutere su quali siano le possibili soluzioni; non tanto per bloccare i flussi migratori - non si può fermare la Storia! - quanto trovare il modo di gestirli, sulla base di decisioni politiche condivise e non strumentalizzate dalle paure dei paesi accoglienti, che potrebbero alimentare atteggiamenti pregiudizialmente razzisti e xenofobi.
L'ospite ha ribadito, altresì, come la gestione degli immigrati sia diventato un gigantesco affare, fonte di interessi “leciti” - compensi a favore di comuni cittadini che mettono a disposizione degli immigrati spazi di qualsiasi tipo - e illeciti e criminali. Per non alimentare i flussi dei migranti, il Mondo ricco dovrebbe ripensare il concetto di sviluppo sostenibile nei confronti del Mondo povero ed abbandonare atteggiamenti e prassi esclusivamente economico-predatorie. In conclusione, parlando dell'Italia, Maronta ha sottolineato come il nostro paese risulti oggi sì accogliente, ma impreparato a fronteggiare il movimento sempre più numeroso di persone a cui, indubbiamente, bisogna prima di tutto garantire il diritto sacrosanto alla vita.
ANITA TREMONTI
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