<<Il ruolo della donna
nella chiesa non è questione per soli addetti ai lavori… ma coinvolge nella
riflessione la società nel suo insieme>>. Questo è indubbiamente uno dei
motivi che ha portato l’Istituto Comprensivo “Leone Caetani” di Cisterna ad organizzare
mercoledì 06/04/2016 un Convegno molto interessante dal titolo ““Il valore
della donna alla luce del Magistero della Chiesa”. La Dirigente dell’ Istituto,
la Dott.ssa Patrizia Pochesci, ha sostenuto l’idea coraggiosa di proporre un
tema apparentemente di mera natura ecclesiale, come occasione di formazione per
tutte le docenti dell’istituto, delle docenti di Religione della Diocesi e di
tutte le persone interessate. Ciò si è svolto nell’ambito del progetto “I Salotti
letterari”, fiore all’occhiello dell’ istituto Caetani per crescere e
confrontarsi a livello culturale.
La relatrice, la Prof.ssa Maria
Rigel Langella, docente di Cristologia, ha accolto con entusiasmo l’invito a
sviluppare un tema purtroppo ancora poco dibattuto. Dal suo intervento,
finalizzato a fare una sintesi tra il
testo biblico ed i documenti del Magistero, è emerso come tutta la società sia
stata responsabile di aver oscurato, per usare le parole del Card. Suenens
all’apertura del Concilio Vaticano II, <<l’altra metà del cielo>>.
La prof.ssa Langella attraverso
una esaustiva iconografia, è partita sfatando l’immaginario collettivo
attraverso il quale Eva nel suo ruolo di donna avrebbe introdotto il peccato
nel mondo: il racconto biblico è di tipo allegorico e non certo biologico ed ha
voluto sottolineare quali siano le
conseguenze della rottura dell’Alleanza con Dio: devastazione dell’Io e del
rapporto con l’altro sesso.
La Mulieres Dignitatem mette in
guardia da questo rischio quando afferma che :<<la donna non può
diventare oggetto di dominio o di possesso maschile>>(IV, 10) e allo
stesso tempo permette di superare (al n.VI) le ideologie subordinazionistiche
secondo le quali Eva viene creata da una costola di Adamo: <<l’uomo è una
persona, in egual misura l’ uomo e la donna: ambedue sono stati infatti creati
ad immagine e somiglianza del Dio personale>>.
La relatrice dopo essersi
soffermata molto su questa prima parte, aiutata dalle immagini di Chagall, ha
introdotto come i Profeti abbiano mirabilmente descritto l’Alleanza come un
<<matrimonio d’amore tra Dio ed il suo popolo>>. L’immagine del
matrimonio, proprio del Cantico dei Cantici, rivela che <<nessuno può
trovare la salvezza da solo>>; solo la relazione con l’altro, permette di
uscire dall’egoismo, dalla solitudine, dalla morte.
Ma indubbiamente, la figura
che, dall’excursus della docente, emerge
come rivoluzionaria rispetto alla donna è Gesù di Nazareth; solo Lui ha saputo
restituire dignità alla donna stessa di fronte ai suoi contemporanei, come nell’episodio della donna adultera e della
donna samaritana.
E la Chiesa nel corso dei
secoli, ha confermato questo atteggiamento e questa intenzione, anche
attraverso la proclamazione a “dottori della Chiesa” di due donne, Santa
Caterina da Siena e Santa Teresa d’ Avila, voluta da Paolo VI, quasi per
sottolineare l’importanza che la questione femminile stava assumendo in tutta
la società.
L’intervento della Prof.ssa
Langella si è concluso con l’eloquente immagine di Malala Yousafzai, la ragazza pakistana di 17 anni che da
tempo si batte per i diritti civili e il diritto all’istruzione delle
ragazze nei paesi musulmani, e che ha vinto nel 2014 il Premio Nobel per
la Pace. Immagine accompagnata dalle parole dell’ Enciclica “Laudato sii” di
Papa Francesco che individua come la ragione del malessere di oggi debba
ricercarsi in una sorta <<di schizofrenia che con il peccato è entrata
nel mondo ed ha diviso l’essere umano in sé e nei rapporti
interpersonali>>. In realtà la
relatrice ha evidenziato come tutto il Magistero di Papa Francesco è orientato a realizzare un passaggio
fondamentale: <<dall’esclusione all’inclusione: e non solo per le
donne>>.
PATRIZIA SCHIATTARELLA
Ringraziamo di cuore la Prof.ssa Langella per la sua grande capacità comunicativa e perché ha saputo intrattenere, coinvolgere, ma anche far riflettere e chiarire circa la questione femminile invitando soprattutto noi donne ad acquisire una consapevolezza sempre maggiore circa il nostro ruolo, la nostra dignità e la nostra responsabilità in tutti i settori della società in cui viviamo.
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