domenica 25 gennaio 2015

IN RICORDO DI UNA TREMENDA INGIUSTIZIA

Giovedì 22 Gennaio, in occasione della Settimana della Memoria, nell' Aula Consiliare del Comune di Cisterna, si è svolto un incontro, organizzato dall' Istituto “L. Caetani, con lo scrittore e giornalista, nonché Vice Capo  Redattore settore cronaca de “Il Messaggero”, Emilo Drudi: dopo una breve ed  esaustiva introduzione della professoressa Anita Tremonti, il dott. Drudi ha incominciato ad illustrare il contenuto e i principi ispiratori della sua opera, il cui titolo è: “Non ha dato prova di serio ravvedimento”. Il libro narra dell' esperienza subìta da  38 cittadini italiani ebrei residenti all' epoca nella Provincia di Latina (allora Littoria), che si sono, “grazie” alle leggi antirazziali fasciste del 1938, visti negare alcuni i più elementari diritti civili, alcuni la libertà, mentre quasi tutti sono stati costretti al nascondimento e alla fuga. L' autore ha evidenziato come, proprio a partire da eventi locali si possa indagare  in maniera più generale il fenomeno della persecuzione durante il nazifascismo in Italia. Ha anche esposto i motivi di fondo per i quali si è giunti, col tempo, a simili conseguenze per alcune persone etichettate, discriminate, dal totalitarismo di allora: xenofobia, razzismo, diffidenza  verso  i “diversi”, la costituzione  di un “nemico” ideale che si trasforma in emarginazione prima, in limitazione e negazione di libertà poi, ed infine in eliminazione fisica di massa sistematicamente organizzata, tipica dei totalitarismi di allora (eh già, purtroppo, com' è noto, di genocidi e atti aberranti su minoranze  se ne commettono ancora oggi nel mondo!). Ha parlato ancora del fenomeno dell' accettazione passiva di quelle leggi da parte di cittadini cosiddetti “nella norma” e delle tesi di negazionismo , che di fatto vanno a “cancellare “ la memoria creando così una sottesa complicità con il misfatto, ed anche del fatto che la memoria non ha senso se non vi è un' un assunzione di responsabilità, una coscienza  e un comportamento giustamente orientati. Infine la Preside dott. Patrizia Pochesci intervenendo in chiusura ha fatto notare, in virtù del suo studio infaticabile sulla storia locale e del fenomeno della Shoah, che l' Istituto “Caetani” può vantare una solida tradizione in iniziative, documentazioni e ricerche sull' argomento trattato e ha posto l' accento sul fatto che molte volte c' è un adesione a visioni diffidenti verso il “diverso” solamente per stare al passo con gli altri e, così, adattandosi, c'è un abbassarsi a  logiche tutt' altro che nobili. Ha affermato che la speranza sono le nuove generazioni: e difatti erano presenti molti ragazzi di terza Media dell' Istituto che, con il blog della scuola, assieme ai professori e ai genitori, stanno svolgendo un lavoro stupendo.

Ritornando al libro: è per chiunque voglia ben documentarsi su questo tema.

Giovanni Pinna

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