Giovedì 22 Gennaio, in occasione
della Settimana della Memoria, nell' Aula Consiliare del Comune di Cisterna, si
è svolto un incontro, organizzato dall' Istituto “L. Caetani, con lo scrittore
e giornalista, nonché Vice Capo
Redattore settore cronaca de “Il Messaggero”, Emilo Drudi: dopo una
breve ed esaustiva introduzione della professoressa Anita
Tremonti, il dott. Drudi ha incominciato ad illustrare il contenuto e i principi
ispiratori della sua opera, il cui titolo è: “Non ha dato prova di serio
ravvedimento”. Il libro narra dell' esperienza subìta da 38 cittadini italiani ebrei residenti all'
epoca nella Provincia di Latina (allora Littoria), che si sono, “grazie” alle
leggi antirazziali fasciste del 1938, visti negare alcuni i più elementari
diritti civili, alcuni la libertà, mentre quasi tutti sono stati costretti al
nascondimento e alla fuga. L' autore ha evidenziato come, proprio a partire da
eventi locali si possa indagare in
maniera più generale il fenomeno della persecuzione durante il nazifascismo in
Italia. Ha anche esposto i motivi di fondo per i quali si è giunti, col tempo,
a simili conseguenze per alcune persone etichettate, discriminate, dal
totalitarismo di allora: xenofobia, razzismo, diffidenza verso
i “diversi”, la costituzione di
un “nemico” ideale che si trasforma in emarginazione prima, in limitazione e
negazione di libertà poi, ed infine in eliminazione fisica di massa
sistematicamente organizzata, tipica dei totalitarismi di allora (eh già,
purtroppo, com' è noto, di genocidi e atti aberranti su minoranze se ne commettono ancora oggi nel mondo!). Ha
parlato ancora del fenomeno dell' accettazione passiva di quelle leggi da parte
di cittadini cosiddetti “nella norma” e delle tesi di negazionismo , che di
fatto vanno a “cancellare “ la memoria creando così una sottesa complicità con
il misfatto, ed anche del fatto che la memoria non ha senso se non vi è un' un
assunzione di responsabilità, una coscienza
e un comportamento giustamente orientati. Infine la Preside dott.
Patrizia Pochesci intervenendo in chiusura ha fatto notare, in virtù del suo
studio infaticabile sulla storia locale e del fenomeno della Shoah, che l' Istituto “Caetani” può vantare una solida
tradizione in iniziative, documentazioni e ricerche sull' argomento trattato e
ha posto l' accento sul fatto che molte volte c' è un adesione a visioni
diffidenti verso il “diverso” solamente per stare al passo con gli altri e,
così, adattandosi, c'è un abbassarsi a
logiche tutt' altro che nobili. Ha affermato che la speranza sono le
nuove generazioni: e difatti erano presenti molti ragazzi di terza Media dell'
Istituto che, con il blog della scuola, assieme ai professori e ai genitori,
stanno svolgendo un lavoro stupendo.
Ritornando al libro: è per
chiunque voglia ben documentarsi su questo tema.
Giovanni Pinna
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