domenica 29 gennaio 2017

FIORI D'AGAVE. STORIE DI UNA STRAORDINARIA SCAMPIA

I ragazzi della scuola secondaria "Sibilla Aleramo" hanno incontrato nell'Aula Magna dell'Istituto il giovane scrittore-editore, nonché Cavaliere della Repubblica (insignito di tale onorificenza dal Presidente della Repubblica Mattarella), Rosario Esposito La Rossa, nato e cresciuto a Scampia, zona ad alto rischio criminale, quartiere napoletano noto alle cronache per il degrado sociale e lo spaccio di droga, ma che negli ultimi anni si è trasformato, grazie al lavoro duro e cocciuto di giovani come lui. Accolto con entusiasmo e curiosità dai giovani studenti, Rosario Esposito ha raccontato la sua vita in una periferia come quella di Napoli, dove il rischio di cadere nell’illegalità è sempre in agguato. Ma lui no, Rosario ce l’ha fatta; Rosario ha votato la sua vita a riqualificare il suo quartiere, a fare in modo che la camorra non posi i suoi tentacoli sui giovani della zona, che non mieta più vittime innocenti come suo cugino, Antonio Landieri che nel 2004 fu vittima innocente della faida tra i Di Lauro e gli scissionisti. Quando lo uccisero, i giornali scrissero che era un criminale. Fu colpito da due proiettili per sbaglio. Antonio aveva 25 anni, era disabile e in quel momento stava giocando a biliardino in un bar. La prefettura non autorizzò il funerale pubblico e Antonio non ebbe la tomba a cui aveva diritto. Ma grazie alla sua caparbietà, Rosario è riuscito a riabilitarne la memoria e ha trovato “un antidoto” per aiutare il suo quartiere: portare cultura e lavoro legale. Rosario ha portato a Scampia ben due Case Editrici, ha fondato una Casa Discografica, dirige una Compagnia Teatrale e ha istituito un premio in onore del cugino Antonio che ogni anno premia gli spettacoli che maggiormente si sono distinti dal punto di vista civile nel panorama teatrale campano. A tutto ciò Rosario affianca la sue due grandi passioni: il calcio e la scrittura. Si, perché lui è anche allenatore di una squadra di calcio nel suo quartiere che oggi conta più di seicento ragazzi che, come lui, credono nel valore educativo dello sport (gioco collettivo, impegno comune, regole e rispetto) ed è soprattutto un eccellente divulgatore che, attraverso i suoi libri (Fiori d’Agave è il suo ultimo lavoro), racconta storie di “invisibili”, ragazzi, mamme, detenuti, tossici, bambini, spacciatori e maestri che tracciano la resilienza di un quartiere che prova a scrollarsi il passato di dosso; racconta la quotidianità che non si conosce, di una Scampia che non fa notizia, di quell’ umanità che vive in un posto divenuto marchio, di quelle persone che con il loro impegno lottano ogni giorno contro la camorra, perché questa lotta non è fatta solo di eroi e grandi magistrati: ognuno di noi, vivendo nella legalità e dicendo “no” a logiche camorristiche, può contribuire a combattere questa indicibile piaga.    

ALFREDO GHILARDI
















FINALISTI SCRITTORI DI CLASE


martedì 24 gennaio 2017

UN ORTO A SCUOLA (III PARTE)

...E finalmente sono arrivate le piantine! Tutto pronto per dar vita al nostro Orto in Classe...non ci resta che rimboccarci le maniche!!!










 

venerdì 13 gennaio 2017

UN ORTO A SCUOLA (II PARTE)

Oggi, in occasione dell'Open Day, sono venuti a farci visita gli alunni della 5A del plesso Cambellotti, accompagnati dalla maestra Patrizia Fabrizi. Il prof. Ghilardi ha illustrato ai nostri piccoli amici il lavoro di educazione ambientale che stiamo preparando e, dopo aver assistito ai lavori di preparazione del nostro orto verticale, i nostri "piccoli" amici ci hanno dato una mano a preparare i primi vasi sospesi! È stato un vero piacere condividere con loro il nostro entusiasmante lavoro.

1A SIBILLA ALERAMO











giovedì 12 gennaio 2017

OPEN DAY 12-13 GENNAIO 2017

La Dirigente Scolastica, gli insegnanti e gli alunni 
vi invitano a conoscere la nostra scuola e i nostri plessi. 

Vi aspettiamo


mercoledì 11 gennaio 2017

UN ORTO A SCUOLA...UN LUOGO DOVE COLTIVARE SAPERI E SAPORI

Nella classe 1A della Scuola Secondaria “Sibilla Aleramo” parte il progetto “L’Orto Verticale”, coordinato dai proff. Ghilardi e Ciorra. 
Coltivare è il gesto più antico, forse il primo che ha consentito di parlare di civiltà. Coltivare un orto a scuola è coltivare prima di tutto dei saperi. Saperi che hanno a che fare con i gesti, con un apprendimento esperienziale che le generazioni più giovani non sempre hanno modo di sperimentare.
Coltivare un orto in classe permette di “imparare facendo”, di sviluppare la manualità e il rapporto reale e pratico con gli elementi naturali e ambientali, di sviluppare il concetto del “prendersi cura di”, di imparare ad aspettare, di cogliere il concetto di diversità, di lavorare in gruppo cooperando e permette agganci reali con l’educazione alimentare e il cibo, diventando uno strumento di educazione ecologica in grado di riconnettere i ragazzi con le radici del cibo e della vita.

REALIZZAZIONE DEI VASI CON BOTTIGLIE DI PLASTICA