I
ragazzi della scuola secondaria "Sibilla Aleramo" hanno incontrato
nell'Aula Magna dell'Istituto il giovane scrittore-editore, nonché Cavaliere
della Repubblica (insignito di tale onorificenza dal Presidente della
Repubblica Mattarella), Rosario Esposito La Rossa, nato e cresciuto a Scampia, zona ad alto rischio criminale,
quartiere napoletano noto alle cronache per il degrado sociale e lo spaccio di
droga, ma che negli ultimi anni si è trasformato, grazie al lavoro duro e
cocciuto di giovani come lui. Accolto con entusiasmo e curiosità dai giovani
studenti, Rosario Esposito ha raccontato la sua vita in una periferia come
quella di Napoli, dove il rischio di cadere nell’illegalità è sempre in
agguato. Ma lui no, Rosario ce l’ha fatta; Rosario ha votato la sua vita a
riqualificare il suo quartiere, a fare in modo che la camorra non posi i suoi
tentacoli sui giovani della zona, che non mieta più vittime innocenti come suo
cugino, Antonio Landieri che nel 2004 fu vittima innocente della faida tra i Di Lauro e gli scissionisti. Quando lo uccisero, i giornali
scrissero che era un criminale. Fu colpito da due proiettili per sbaglio.
Antonio aveva 25 anni, era disabile e in quel momento stava giocando a
biliardino in un bar. La prefettura non autorizzò il funerale pubblico e
Antonio non ebbe la tomba a cui aveva diritto. Ma grazie alla sua caparbietà,
Rosario è riuscito a riabilitarne la memoria e ha trovato “un antidoto” per
aiutare il suo quartiere: portare cultura e lavoro legale. Rosario ha portato a
Scampia ben due Case Editrici, ha fondato una Casa Discografica, dirige una
Compagnia Teatrale e ha istituito un premio in onore del cugino Antonio che ogni anno premia gli spettacoli
che maggiormente si sono distinti dal punto di vista civile nel panorama
teatrale campano. A tutto ciò Rosario affianca la sue due grandi passioni: il
calcio e la scrittura. Si, perché
lui è anche allenatore di una squadra di calcio nel suo quartiere che oggi
conta più di seicento ragazzi che, come lui, credono nel valore educativo dello
sport (gioco collettivo, impegno comune, regole e rispetto) ed è soprattutto un
eccellente divulgatore che, attraverso i suoi libri (Fiori d’Agave è il suo
ultimo lavoro), racconta storie
di “invisibili”, ragazzi, mamme, detenuti, tossici, bambini, spacciatori e
maestri che tracciano la resilienza di un quartiere che prova a scrollarsi il
passato di dosso; racconta la
quotidianità che non si conosce, di una
Scampia che non fa notizia, di quell’ umanità che vive in un posto divenuto marchio, di quelle persone che con il loro
impegno lottano ogni giorno contro la camorra, perché questa lotta non è fatta
solo di eroi e grandi magistrati: ognuno di noi, vivendo nella legalità e
dicendo “no” a logiche camorristiche, può contribuire a combattere questa
indicibile piaga.
ALFREDO
GHILARDI